Monogrammata e datata 1504 in lastra in alto sullo stendardo. Al retro riporta a matita: "1889 e numero di inventario 258". L'opera è probabilmente da ritenere un'edizione post mortem di Albrecht Durer, filigrana e vergellatura non sono ben visibili, in quanto l'incisione è stata incollata.

Per confronto si vedano le versioni conservate alla National Gallery of Art, Washington; Met Museum, New York; Musée du Louvre, Collezione Edmond de Rothschild, inv. 16652.

Bibliografia: Bartsch, 1808, VII , p. 31, n° 2 ; Galichon, 1860, p. 45, repr. n° 34 ; Dodgson, 1926, p. 50, repr. n° 38 ; Meder, 1932, p. 70, n° 2 ; Panofsky, 1948, II, n° 109, repr. fig. 116 ; Hollstein, v. 1962, VII, p. 6, repr. n° 2 ; cat. exp. Paris, 1965-1966, p. 14-15, n° 45.