ASTA 184 - OLD MASTER & XIX CENTURY
Lotto 77
Al retro firma e nome del ritrattato.
Si ringrazia Fernando Mazzocca per la scheda dell'opera: Questo suggestivo ritratto testimonia gli stretti legami di amicizia che hanno unito negli anni Francesco Hayez con la nobile famiglia veneta dei Bernardo, confermati da un altro ritratto analogo e da una serie di disegni ancora conservati presso eredi, da cui proviene anche il dipinto in oggetto. L'opera appare caratterizzata dalla soluzione del non finito che deve la sua forza espressiva proprio al rapporto tra il volto condotto a conclusione, quindi assolutamente definito pittoricamente, i dettagli dell'abito, in questo caso lo jabot bianco reso con luminosi tocchi di pennello, appena accennati, ed il fondo, infine, lasciato con la tela non dipinta caratterizzata dalla sola preparazione. Si tratta, quello del ritratto non finito, di un modo di procedere frequente tra Neoclassicismo, lo troviamo già in Mengs e Camuccini, e Romanticismo, in quanto considerato particolarmente efficace per realizzare ritratti più spontanei e immediati, spesso legati, come nel nostro caso, da un rapporto di consuetudine tra l'artista e l'effigiato. Hayez, che doveva condividere questa poetica con l'amico Pelagio Palagi autore di bellissimi ritratti non finiti, la utilizza altre volte , come nel bellissimo Ritratto del Conte Alfonso Porro Schiaffinati del 1820 - 1821 (collezione privata), eseguito come studio preparatorio al celebre dipinto storico andato perduto del Carmagnola, o nello straordinario Autoritratto in gruppo di amici del 1827 ( Milano, Museo Poldi Pezzoli). Per queste opere si rimanda a F. Mazzocca, Francesco Hayez - Catalogo Ragionato, Milano, Federico Motta Editore, 1994 pp. 146,186. Il nostro ritratto dovrebbe collocarsi agli inizi degli anni venti, prima del definitivo traferimento di Hayez a Milano avvenuto nel 1823. Quindi quando il pittore, dopo il successo ottenuto all'esposizione di Brera del 1820 con il famoso Pietro Rossi (Milano, Pinacoteca di Brera), faceva ancora spola tra Venezia e la Capitale lombarda. Lo stile rapido, ma particolarmente immediato, del dipinto ricorda quello di altri ritratti, anche essi di piccolo formato, di quel momento o appena precedenti, come il Ritratto del Conte Francesco Roberti ( Bassano del Grappa, Museo Civico), il Ritratto del Pittore Ludovico Lipparini ( Milano, collezione privata) o il Ritratto del Marchese Giorgio Guido Pallavicino Trivulzio ( Milano, collezione privata). Sono da notare la qualità della materia pittorica e la capacità con cui il pittore ha saputo rendere, in questo omaggio all'amico, la sua psicologia attraverso la bellissima soluzione del volto tenuto inclinato con gli occhi abbassati. Quindi la rapidità, davvero moderna, del non finito è riuscita a catturare, come in un'istantanea, la magica e struggente poesia di questo volto tutto assorto nei suoi pensieri.
HAYEZ FRANCESCO (1791 - 1882) Portrait of nobleman Marco Alvise Bernardo. Oil on canvas on panel "Signature and name of the sitter on the back. Thanks to Fernando Mazzocca for the profile of the work: This striking portrait testifies to the close ties of friendship that united Francesco Hayez with the noble Venetian Bernardo family over the years, which is also confirmed by another similar portrait and a series of drawings still kept by the heirs, from which the present painting also originates. The work appears to be characterised by a non finito solution that owes its expressive power to the relationship between the finished face, which is therefore completely defined pictorially, the details of the suit, in this case the white jabot made with bright brush strokes, as mentioned, and the bottom, finally, which is left with the unpainted canvas characterised by just a single preparation. The non finito portrait is a common approach between Neoclassicism, as we see with Mengs and Camuccini, and Romanticism, as it was considered particularly effective for more spontaneous and immediate portraits, often linked, as in our case, by a familiar relationship between the artist and the sitter. Hayez, who is thought to have shared this poetics with his friend Pelagio Palagi author of beautiful non finito portraits, also used it at other times, such as in the beautiful portrait of the Count Alfonso Porro Schiaffinati of 1820 - 1821 (private collection), executed as a preparatory study for the famous lost painting of Carmagnola, or the extraordinary Self-Portrait in a Group of Friends from 1827 (Milan, Museo Poldi Pezzoli). For these works, see F. Mazzocca, Francesco Hayez - Catalogo Ragionato, Milan, Federico Motta Editore, 1994 pages 146,186. Our portrait should be placed at the beginning of the 1820s, before the Hayez moved definitively to Milan in 1823. This was after the success of the exhibition of Brera in 1820 with the famous Pietro Rossi (Milan, Pinacoteca di Brera), when the painter was still going back and forth between Venice and the capital of Lombardy. The quick but particularly immediate style the of painting is reminiscent of other portraits, also in a small format, from that time or just prior to it, such as the Portrait of Count Francesco Roberti (Bassano del Grappa, Museo Civico), the Portrait of the Painter Ludovico Lipparini (Milan, private collection) or the Portrait of the Marquis Giorgio Guido Pallavicino Trivulzio (Milan, private collection). It is worth noting the quality of the painterly material and the ability with which the artist has been able to pay homage to his friend by recreating his psychology through the beautiful solution of the tilted face with lowered eyes. Therefore the truly modern speed of the non finito managed to capture the magical and poignant poetry of this face deep in thought, as in a snapshot." 19,50 x 27,00 cm.
Base d'asta: € 10.000,00
Stima: € 20.000,00 - 25.000,00
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