Lotto 272
Firmato e datato 'GUSTAV ADOLF MOSSA / NICIENSIS PINXIT. MCMVI' in basso a sinistra.
Provenienza: Parigi, Hotel Drouot, Cornette de Saint Cyr, 28 febbraio 1977;
Versailles, Me Blache, 2 maggio 1982;
Londra, Christie's, 1 dicembre 1989, n. 1032;
Piccadily Gallery, Londra;
Barry Friedman Ltd, New York, si veda un'etichetta sul retro;
Londra, Sotheby's, 14 novembre 2007, n. 285;
Collezione privata, Italia
Esposizioni: "Gustav Adolf Mossa, l'oeuvre symboliste, 1903-1918", Parigi, 19 giugno - 27 settembre 1992, ripr. p. 32.
Bibliografia: M. Gibson, 'Symbolism', Colonia 1995, p. 12, ripr.;
J. Forneris, "Résonances niçoises dans l'oeuvre symboliste de Gustav-Adolf Mossa 1900-1911", in 'Nice historique', n° 3, 2009, p. 185-186, ripr. a colori;
S. Lombart e J. R. Soubiran, "Gustav Adolf Mossa, Catalogue Raisonné des oeuvres symbolistes", Parigi 2010, p. 52, n° H26.
Figlio d'arte (il padre Alexis Mossa fu artista del Carnevale di Nizza e poi curatore del Museo della città), Gustav-Adolf Mossa appartiene alla seconda generazione di Simbolisti, movimento da cui trae indubbiamente ispirazioni e suggestioni per sviluppare però un immaginario estremamente personale. La sua produzione si concentra tra gli anni 1901 e 1918 ed è costituita soprattutto da opere su carta, caratterizzate dal suo tratto netto ispirato dal mondo delle illustrazioni e delle "affiches" pubblicitarie di inizio secolo: rare sono le sue opere su tela, opere centrali nel suo percorso artistico e nella comprensione della sua poetica. Mossa unisce la straordinaria conoscenza del mito e della poesia, soprattutto quella di Charles Baudelaire, con l'estetica simbolista e con l'immaginario grottesco del Carnevale, in un'osmosi il cui risultato è insieme onirico e inquietante. Le archetipiche immagini del mito biblico o greco (Giuditta e Oloferne, Edipo e la Sfinge, ecc.) sono rilette in chiave contemporanea e centrale è spesso la figura della "femme fatal", moderna e crudele protagonista di molte sue opere. Nel presente dipinto, uno dei capolavori dell'artista, sono presenti tutte queste tematiche: il fantino, come un moderno Edipo, appare ammaliato, quasi schernito dalla torreggiante e lussuriosa figura della dama-sfinge, che lo sovrasta e lo domina con la sua sola presenza e l'imposizione del dito, sullo sfondo di un tenebroso ippodromo, in una "mascherata" della vita onirica e brutale al tempo stesso.
Base d'asta: € 30.000,00
Stima: € 50.000,00 - 70.000,00
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